ROMA a 5 stelle

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cuga
view post Posted on 18/12/2016, 07:45




siamo con la merda fino al collo.......bah.....io ci avevo creduto. :(
 
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aldo68
view post Posted on 19/12/2016, 02:00




Io invece l'ho votata appositamente per questo ;)
 
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alphonse
view post Posted on 19/12/2016, 08:56




Più dilettanti di quanto fosse prevedibile.
 
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Lazio in My Way
view post Posted on 19/12/2016, 11:21




Incapaci e senza idee sensate.
Povera Roma, povera patria...
 
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view post Posted on 20/12/2016, 11:46

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Se posso troppo severi. Povera patria direi perché le due città più importanti sono ostaggio della magistratura. i 5 stelle pagano di essere stati puniti dalla stessa moneta di cui si sono nutriti
 
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view post Posted on 20/12/2016, 12:04

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Se lo stesso metro di giudizio cosi tracciante e definitivo dopo soli 6 mesi si fosse applicato negli ultimi 30anni di governo di questa città la gente avrebbe dovuto chiedere pa ghigiottina in pubblica piazza per tutti gli altri partiti e politici che si sono succeduti. i 5 stelle dovrebbero perpetrare anni e anni di schifo per pareggiare i livelli di chi li ha preceduti
 
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Lazio in My Way
view post Posted on 20/12/2016, 21:52




Per carità, i 5 Stelle è giusto che continuino a governare Roma perchè ne hanno diritto e la magistratura, noto potere occulto italiano, deve fare solo il suo mestiere.
Povera patria è rivolto al fatto che non riusciamo ad avere un governo per piu' di due anni e che l'alternativa migliore si chiama M5S (che in 6 mesi ha addirittura difficoltà a comporre una giunta, figuriamoci affrontare problemi più complessi).
Tutto ciò è gravissimo per un paese che ha smesso di crescere 20 anni fa.
Tanto l'inverno passerà in fretta tra stipendi bloccati, contratti a tempo determinato, un lavoretto al nero e uno aiutino dei genitori, arriverà la primavera e l'italiano penserà al mare e un altro anno sarà passato senza riforme.
Nel frattempo 5 milioni di italiani vivono in povertà assoluta.
 
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R.E.M.
view post Posted on 21/12/2016, 11:04




CITAZIONE (Lazio in My Way @ 20/12/2016, 21:52) 
Per carità, i 5 Stelle è giusto che continuino a governare Roma perchè ne hanno diritto e la magistratura, noto potere occulto italiano, deve fare solo il suo mestiere.
Povera patria è rivolto al fatto che non riusciamo ad avere un governo per piu' di due anni e che l'alternativa migliore si chiama M5S (che in 6 mesi ha addirittura difficoltà a comporre una giunta, figuriamoci affrontare problemi più complessi).
Tutto ciò è gravissimo per un paese che ha smesso di crescere 20 anni fa.
Tanto l'inverno passerà in fretta tra stipendi bloccati, contratti a tempo determinato, un lavoretto al nero e uno aiutino dei genitori, arriverà la primavera e l'italiano penserà al mare e un altro anno sarà passato senza riforme.
Nel frattempo 5 milioni di italiani vivono in povertà assoluta.

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aldo68
view post Posted on 21/12/2016, 11:22




Secndo me, chi aveva la pur minima speranza nella Raggi era un pò ingenuo. Nessuno mette in dubbio l'onestà dei 5 stelle, sono strasicuro che sono tutti persone degnissime, ma purtroppo la capacità viene prima dell'onestà. Come diceva un mio caro parente, avere a che fare con gli idioti è peggio che avere a che fare con i ladri, perché gli idioti non sanno di esserlo, e quindi sono idioti sempre. I ladri, bene o male, uan volta che hanno rubato, magari qualcosa di buono la fanno.

Per governare bisogna averne le capacità. La Raggi, basta guardarla e si capisce tutto. E oltre a essere un'incapace, è pure presuntuosa come poche. Ma l'avete viste le sue "conferenze stampa"? A parte che sono "comunicati" perché non risponde alle domande (come faceva Berlusconi). E poi sembra una maestrina che legge le pagelle. "Voglio essere chiara: il nostro lavoro va avanti" Voglio chiedere scusa a Beppe Grillo". A Beppe Grillo? Buffona! Io ieri ho pagato l'imu, non Beppe Grillo! Scusa la devi chiedere a me, non a Beppe Grillo! O forse Beppe Grillo adesso mi ridà i soldi dell'imu?

Quando si fa opposizione è facilissmo attirare cosensi, specie in un panorama di ladroni come il nostro. Benissimo faceva Bepep Grillo all'inizio, quando ha iniziato a denunciare il malaffare nella finanza, banche, etc. Ma solo quello doveva fare! Ma come puoi pretendere di prendere un'oca, metterla al comando di Roma, e uscirne bene? Qui parliamo di Roma. Magari a Palombara Sabina, dove non succede mai niente, basta un semplice sindaco onesto e le cose vanno da sole.

Il fatto è che quando si governa bisogna prendere delle decisioni. E queste decisioni hanno delle conseguenze. E queste conseguenze piacciono a qcuno e non piacciono a qcun latro.
 
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alphonse
view post Posted on 21/12/2016, 22:59




Potrebbero perfino peggiorare ciò che sembra impeggiorabile. E' ho detto tutto. Raggi inadeguata anche ad amministrare un condominio di sei appartamenti, figuriamoci Roma. Non oso pensare se questi andassero al Governo. Ce la stoppiamo al piffero l'onestà (presunta).
 
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view post Posted on 22/12/2016, 21:06

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CITAZIONE (aldo68 @ 21/12/2016, 11:22) 
Secndo me, chi aveva la pur minima speranza nella Raggi era un pò ingenuo. Nessuno mette in dubbio l'onestà dei 5 stelle, sono strasicuro che sono tutti persone degnissime, ma purtroppo la capacità viene prima dell'onestà. Come diceva un mio caro parente, avere a che fare con gli idioti è peggio che avere a che fare con i ladri, perché gli idioti non sanno di esserlo, e quindi sono idioti sempre. I ladri, bene o male, uan volta che hanno rubato, magari qualcosa di buono la fanno.

Per governare bisogna averne le capacità.

Il fatto è che quando si governa bisogna prendere delle decisioni. E queste decisioni hanno delle conseguenze. E queste conseguenze piacciono a qcuno e non piacciono a qcun latro.

Ecco chi sono in Italia quelli considerati capaci.. i Manager, i Professori, Quelli che hanno studiato, i politici navigati...


Dal Salento a Padova, quindici anni di errori: così manager e politici hanno affossato Siena

È stato l'intervento delle autorità di controllo europee a scoperchiare tutti i buchi della banca. Gli amministratori delegati sono stati sempre di nomina più o meno politica. Nemmeno Viola e Profumo sono riusciti a ridurre il peso dei crediti in sofferenza
di ANDREA GRECO
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22 dicembre 2016
Dal Salento a Padova, quindici anni di errori: così manager e politici hanno affossato Siena
(ansa)
Non si arriva a un passo dalla nazionalizzazione di una grande banca senza prima fare grandi errori. Errori che da 15 anni fanno tanti protagonisti del caso senese: manager, azionisti, autorità, classe politica. Una horror story che adesso la Bce impone di sanare con denaro pubblico e penitenze degli obbligazionisti. Decisione severa, come severa è stata la crisi attorno: ma c'è anche dell'altro.

Gli ultimi tre governi italiani hanno la responsabilità politica di non aver voluto nazionalizzare Mps, come tanti suggerivano, per scansarne le conseguenze politiche e contabili. Mario Monti nel 2012 raddoppia il prestito pubblico a Mps fino a 4 miliardi, ma non azzarda la ripulitura per mano pubblica del cattivo credito (primo guaio di Mps), quando le norme ancora lo consentirebbero senza coinvolgere gli investitori privati. Enrico Letta nel 2013 permette alla banca senese di riformulare gli aiuti di Stato di Monti che la Commissione Ue contesta: ma anziché convertirli in capitale cede alle richieste senesi di rimborsarli, sifonando 5 miliardi al mercato l'anno dopo. Eppure seguiva il dossier con Bruxelles un esperto: il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni, ex dg di Banca d'Italia. Matteo Renzi, che a gennaio esorta a investire in Mps, per sei mesi ascolta ostinato gli aedi suggeritori di un altro salvataggio privato della banca: per evitare polemiche in vista del referendum costituzionale. Che ha perso, mandando all'aria (probabilmente) anche il salvataggio privato.

LEGGI. SETTE COSE DA SAPERE SUL SALVATAGGIO

I vertici di Mps, spesso di nomina più o meno politica, costellano di errori le gestioni fin dal 2001. Quando Divo Gronchi e Pierluigi Fabrizi comprano la Banca del Salento di osservanza dalemiana imbarcando Vincenzo De Bustis. Magro affare costato 2.500 miliardi di lire e foriero quasi solo di cause legali per i prodotti innovativi che in Puglia si vendevano. La palma manageriale va a Giuseppe Mussari, che nel 2006 si proietta da presidente della Fondazione Mps alla presidenza della banca, e sceglie Antonio Vigni come dg. Sono anni in cui va difesa la senesità con acquisizioni, per non farsi mangiare da altri. Senesità, qui, è una declinazione gentile di autocontrollo: quello del Pd locale e romano, che comandano tra la Toscana e la Capitale. Fine della dialettica con gli azionisti ed ecco Antonveneta, pagata 9 miliardi a fine 2007 mentre sbocciava la crisi mondiale. Un dossier mai digerito, che svena la Fondazione intenta a difendere quota 50% nella banca e dà la stura a tutte le spericolatezze contabili attuate per nascondere le perdite; e presto ingolfano le procure competenti e destabilizzano il Monte (stendiamo un velo su Gianluca Baldassarri, il capo della "banda del 5%").

Anche Fabrizio Viola e Alessandro Profumo, banchieri "foresti" di rango venuti a sanare le cose nel 2012, non ci riescono: per la non incisiva cura dei crediti in sofferenza che hanno contribuito a 10 miliardi di perdite negli ultimi 4 esercizi; per la difesa della diga contabile che scriveva come "Btp" le operazioni in "derivati" su quei titoli di debito (dopo anni di dispute i pm di Milano e la Consob hanno imposto a Mps di correggere i bilanci 2009-2015, aprendo la strada ai ricorsi legali); per avere perso l'occasione di convertire in capitale i vecchi aiuti di Stato, difendendo l'orgoglio e l'autonomia di dirigenti privati, e pure il reddito nel caso di Viola: perché la direttiva Ue impone un tetto di 500mila euro l'anno ai manager sotto aiuto di Stato, mentre il capoazienda tra il 2012 e il 2016 ha guadagnato 11 milioni. Quel tetto si abbatterà su Marco Morelli, ad da tre mesi che però conosce il rischio (è stato il Tesoro a imporre la sua staffetta con Viola).

Non lievi sono le responsabilità di Consob e Banca d'Italia, che vigilando hanno approvato acquisizioni e emissioni di titoli per circa 20 miliardi, già in cenere o ben avviati. Consob approva il prospetto dei 2,16 miliardi di bond subordinati 2008 venduti a 40mila clienti dalle agenzie Mps, con scritto che avrebbero quotato "tendenzialmente a 100" mentre oggi stiamo sotto 60 (proprio su questo titolo i tecnici cercano forme di ristoro quando, con i prossimi probabili aiuti di Stato, la conversione forzosa dei subordinati presenterà il conto). Poi approva i prospetti degli aumenti 2014 e 2015, che dopo le correzioni contabili sui derivati fatte l'anno scorso rischiano d'essere armi in mano a investitori arrabbiati (ci hanno perso 8 miliardi). E Banca d'Italia? Autorizza, governante Mario Draghi, l'acquisto lampo di Antonveneta senza neppure una perizia contabile e a una cifra eccessiva per il Monte. Anche in seguito la vigilanza non esagera, se si pensa che i tre aumenti 2014-2015-2016 sono tutti imposti da autorità straniere: la Commissione Ue che a fine 2013 chiede di rimborsare o convertire i Monti bond, perplessa di come Mps ha rappresentato i problemi su cui basa le richieste d'aiuto (sempre la querelle Btp-derivati). La Bce, che a novembre 2014 avvia la vigilanza sul Monte con un esame sui crediti e ne fa riclassificare un terzo del campione come sofferenze (buco da 3 miliardi, aumento 2015). E a luglio
l'Eba londinese, che nello stress test "adverse scenario" vede uscire Mps come la peggiore di 51 banche. E innesca il deficit patrimoniale che ora è destinato a pagare lo Stato.
 
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aldo68
view post Posted on 23/12/2016, 11:05




CITAZIONE (Fregene/ex FdP @ 22/12/2016, 21:06) 
CITAZIONE (aldo68 @ 21/12/2016, 11:22) 
Secndo me, chi aveva la pur minima speranza nella Raggi era un pò ingenuo. Nessuno mette in dubbio l'onestà dei 5 stelle, sono strasicuro che sono tutti persone degnissime, ma purtroppo la capacità viene prima dell'onestà. Come diceva un mio caro parente, avere a che fare con gli idioti è peggio che avere a che fare con i ladri, perché gli idioti non sanno di esserlo, e quindi sono idioti sempre. I ladri, bene o male, uan volta che hanno rubato, magari qualcosa di buono la fanno.

Per governare bisogna averne le capacità.

Il fatto è che quando si governa bisogna prendere delle decisioni. E queste decisioni hanno delle conseguenze. E queste conseguenze piacciono a qcuno e non piacciono a qcun latro.

Ecco chi sono in Italia quelli considerati capaci.. i Manager, i Professori, Quelli che hanno studiato, i politici navigati...


Dal Salento a Padova, quindici anni di errori: così manager e politici hanno affossato Siena

È stato l'intervento delle autorità di controllo europee a scoperchiare tutti i buchi della banca. Gli amministratori delegati sono stati sempre di nomina più o meno politica. Nemmeno Viola e Profumo sono riusciti a ridurre il peso dei crediti in sofferenza
di ANDREA GRECO
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22 dicembre 2016
Dal Salento a Padova, quindici anni di errori: così manager e politici hanno affossato Siena
(ansa)
Non si arriva a un passo dalla nazionalizzazione di una grande banca senza prima fare grandi errori. Errori che da 15 anni fanno tanti protagonisti del caso senese: manager, azionisti, autorità, classe politica. Una horror story che adesso la Bce impone di sanare con denaro pubblico e penitenze degli obbligazionisti. Decisione severa, come severa è stata la crisi attorno: ma c'è anche dell'altro.

Gli ultimi tre governi italiani hanno la responsabilità politica di non aver voluto nazionalizzare Mps, come tanti suggerivano, per scansarne le conseguenze politiche e contabili. Mario Monti nel 2012 raddoppia il prestito pubblico a Mps fino a 4 miliardi, ma non azzarda la ripulitura per mano pubblica del cattivo credito (primo guaio di Mps), quando le norme ancora lo consentirebbero senza coinvolgere gli investitori privati. Enrico Letta nel 2013 permette alla banca senese di riformulare gli aiuti di Stato di Monti che la Commissione Ue contesta: ma anziché convertirli in capitale cede alle richieste senesi di rimborsarli, sifonando 5 miliardi al mercato l'anno dopo. Eppure seguiva il dossier con Bruxelles un esperto: il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni, ex dg di Banca d'Italia. Matteo Renzi, che a gennaio esorta a investire in Mps, per sei mesi ascolta ostinato gli aedi suggeritori di un altro salvataggio privato della banca: per evitare polemiche in vista del referendum costituzionale. Che ha perso, mandando all'aria (probabilmente) anche il salvataggio privato.

LEGGI. SETTE COSE DA SAPERE SUL SALVATAGGIO

I vertici di Mps, spesso di nomina più o meno politica, costellano di errori le gestioni fin dal 2001. Quando Divo Gronchi e Pierluigi Fabrizi comprano la Banca del Salento di osservanza dalemiana imbarcando Vincenzo De Bustis. Magro affare costato 2.500 miliardi di lire e foriero quasi solo di cause legali per i prodotti innovativi che in Puglia si vendevano. La palma manageriale va a Giuseppe Mussari, che nel 2006 si proietta da presidente della Fondazione Mps alla presidenza della banca, e sceglie Antonio Vigni come dg. Sono anni in cui va difesa la senesità con acquisizioni, per non farsi mangiare da altri. Senesità, qui, è una declinazione gentile di autocontrollo: quello del Pd locale e romano, che comandano tra la Toscana e la Capitale. Fine della dialettica con gli azionisti ed ecco Antonveneta, pagata 9 miliardi a fine 2007 mentre sbocciava la crisi mondiale. Un dossier mai digerito, che svena la Fondazione intenta a difendere quota 50% nella banca e dà la stura a tutte le spericolatezze contabili attuate per nascondere le perdite; e presto ingolfano le procure competenti e destabilizzano il Monte (stendiamo un velo su Gianluca Baldassarri, il capo della "banda del 5%").

Anche Fabrizio Viola e Alessandro Profumo, banchieri "foresti" di rango venuti a sanare le cose nel 2012, non ci riescono: per la non incisiva cura dei crediti in sofferenza che hanno contribuito a 10 miliardi di perdite negli ultimi 4 esercizi; per la difesa della diga contabile che scriveva come "Btp" le operazioni in "derivati" su quei titoli di debito (dopo anni di dispute i pm di Milano e la Consob hanno imposto a Mps di correggere i bilanci 2009-2015, aprendo la strada ai ricorsi legali); per avere perso l'occasione di convertire in capitale i vecchi aiuti di Stato, difendendo l'orgoglio e l'autonomia di dirigenti privati, e pure il reddito nel caso di Viola: perché la direttiva Ue impone un tetto di 500mila euro l'anno ai manager sotto aiuto di Stato, mentre il capoazienda tra il 2012 e il 2016 ha guadagnato 11 milioni. Quel tetto si abbatterà su Marco Morelli, ad da tre mesi che però conosce il rischio (è stato il Tesoro a imporre la sua staffetta con Viola).

Non lievi sono le responsabilità di Consob e Banca d'Italia, che vigilando hanno approvato acquisizioni e emissioni di titoli per circa 20 miliardi, già in cenere o ben avviati. Consob approva il prospetto dei 2,16 miliardi di bond subordinati 2008 venduti a 40mila clienti dalle agenzie Mps, con scritto che avrebbero quotato "tendenzialmente a 100" mentre oggi stiamo sotto 60 (proprio su questo titolo i tecnici cercano forme di ristoro quando, con i prossimi probabili aiuti di Stato, la conversione forzosa dei subordinati presenterà il conto). Poi approva i prospetti degli aumenti 2014 e 2015, che dopo le correzioni contabili sui derivati fatte l'anno scorso rischiano d'essere armi in mano a investitori arrabbiati (ci hanno perso 8 miliardi). E Banca d'Italia? Autorizza, governante Mario Draghi, l'acquisto lampo di Antonveneta senza neppure una perizia contabile e a una cifra eccessiva per il Monte. Anche in seguito la vigilanza non esagera, se si pensa che i tre aumenti 2014-2015-2016 sono tutti imposti da autorità straniere: la Commissione Ue che a fine 2013 chiede di rimborsare o convertire i Monti bond, perplessa di come Mps ha rappresentato i problemi su cui basa le richieste d'aiuto (sempre la querelle Btp-derivati). La Bce, che a novembre 2014 avvia la vigilanza sul Monte con un esame sui crediti e ne fa riclassificare un terzo del campione come sofferenze (buco da 3 miliardi, aumento 2015). E a luglio
l'Eba londinese, che nello stress test "adverse scenario" vede uscire Mps come la peggiore di 51 banche. E innesca il deficit patrimoniale che ora è destinato a pagare lo Stato.

Ma io su questo sono d'accordissimo. Se ci deve essere un salvataggio statale, prima di cacciare un solo euro voglio vedere la confisca dei beni a tutti i manager degli ultimi 30 anni. Poi, dopo che avrò visto il padre della Boschi fare la fila alla mensa del Colle Oppio, se tutti i beni confiscati ancora non bastano, allora pensiamo al salvataggio della banca con i soldi pubblici.

Qui non si tratta di persone capaci. Qui si tratta di sistema. Le banche, MPS in particolare, erano considerate stpendifici a disposizione di politici e sindacati. A ciò vanno aggiunti gli immancabili ladroni, che in Italia non pagano mai.

Cmq, per esempio, per risanarla la daresti in mano a Di Battista? O alla Taverna?
 
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nanaighel
view post Posted on 24/12/2016, 07:35




CITAZIONE (aldo68 @ 23/12/2016, 11:05) 
Cmq, per esempio, per risanarla la daresti in mano a Di Battista? O alla Taverna?

Io si
Non certo per le loro capacità ma perchè una piccolissima speranza ce l'avrei, sottolineo piccolissima
Con quelli sopra, quelli dell'articolo postato da FdP, ciò la certezza matematica dello sfascio, perchè questo è già avvenuto!

Stessa cosa dicasi per Roma
c'è poco da esultare per l'incompetenza della Raggi, non certo per umana compassione ma perchè come va a finire con gli altri si è avuto matematico riscontro, magari fossero solo ladri
ripeto, lo sfascio di Roma è stato già certificato ben prima dell'arrivo di questa idiota

In conclusione, una volta consumatosi il fallimento dei 5 stelle, prossima mossa da parte mia è chidere a LiMW di tenermi buono un posto in Australia

Tanti auguri a tutti, non solo per Natale
 
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aldo68
view post Posted on 24/12/2016, 17:33




CITAZIONE (nanaighel @ 24/12/2016, 07:35) 
CITAZIONE (aldo68 @ 23/12/2016, 11:05) 
Cmq, per esempio, per risanarla la daresti in mano a Di Battista? O alla Taverna?

Io si
Non certo per le loro capacità ma perchè una piccolissima speranza ce l'avrei, sottolineo piccolissima
Con quelli sopra, quelli dell'articolo postato da FdP, ciò la certezza matematica dello sfascio, perchè questo è già avvenuto!

Stessa cosa dicasi per Roma
c'è poco da esultare per l'incompetenza della Raggi, non certo per umana compassione ma perchè come va a finire con gli altri si è avuto matematico riscontro, magari fossero solo ladri
ripeto, lo sfascio di Roma è stato già certificato ben prima dell'arrivo di questa idiota

In conclusione, una volta consumatosi il fallimento dei 5 stelle, prossima mossa da parte mia è chidere a LiMW di tenermi buono un posto in Australia

Tanti auguri a tutti, non solo per Natale

Se questo è quello che pensi, ti conviene espatriare subito, almeno ti risparmi la delusione di vedere il tracollo di questi incompetenti.

Vedi, in Italia hanno fallito tutti. Dai fascisti ai comunisti, passando per il centro. Falliranno pure i 5 stelle. Con la differenza che i 5 stelle hanno aizzato la gente, e qundi il loro fallimento sarà ancora più doloroso perché gli aizzati sono più esigenti. E si incazzeranno parecchio.

Finché non capiremo che non è una questione di persone (come dicono i 5 telle) bensì di sistema, continueremo ad asistere a interminabili sfilate di falliti. Quando, finalmente, inizieremo a cambiare qcosa, qcosa di serio intendo, a partire da questa ridicola costituzione che abbiamo, allora inizieramo a migliorare. Per cambiare intendo riforme serie, profonde, purtroppo anche impopolari.

Il mese scorso in Svizzera si è tenuto un referendum per chiudere le 2 centrali nucleari più vecchie (ne hanno 5): gli svizzeri hanno votato contro, cioè, continueranno a produrre energia elettrica pure con le 2 vecchie centrali la cui chiusura era stata prorogata anni fa. Ora, presumo, gli svizzeri pagheranno la corrente molto meno di noi, giusto? Ma purtroppo gli italiani pensano che sia colpa dell'euro, della Merkel, della Cia, etc.

Espatriare tu dici. Ti faccio una controproposta: ma se invece di andarcene tutti in Svizzera, ce ne restiamo in Italia e ci facciamo governare dagli svizzeri? Non è più comodo?
 
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alphonse
view post Posted on 1/1/2017, 23:09




Ai 5 stelle, legittimi trionfatori delle ultime amministrative a Roma (e Torino), ha detto pedalino, per i non romani ha detto male, ha detto sfiga.
La palla è capitata nei piedi della più cretina in quasi tre milioni di abitanti che conta la Capitale.
Peccato. Chiunque altro preso a caso non avrebbe fatto peggio. Ciò non di meno i 5 stelle restano ancora l'unica soluzione percorribile se si vuole cullare una speranza.
 
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51 replies since 18/12/2016, 07:45   544 views
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